Jesce Sole
(frammenti di vite frammentate)
(frammenti di vite frammentate)
E' un piacere poter recensire un
film come Jesce Sole.
Innanzitutto è un'opera al di fuori
dal contesto di finanziamento che caratterizza tanto cinema di oggi, con soldi
più o meno a fondo “perduto” (di nome e di fatto!), con prevendite costosissime
di diritti di antenna, con opportunità date ad una ristretta cerchia di addetti
che talvolta non hanno più niente da dire a livello artistico ed espressivo o
non sono gli artisti migliori a cui elargire fondi. C'è tanta gente brava, non
particolarmente famosa, che vanta esperienze di spettacolo e di vita vissuta di
grande importanza e ci sono giovani che non possono esibire curriculum di
grande impatto ma hanno voglia di fare, talento e competenze.
“Jesce Sole – Frammenti di vite frammentate” di Kadour Naimi è l' “altro cinema”,
quello che nasce dai frammenti di cinema dell'industria cinematografica
nostrana, dove un grande professionista realizza un film con i suoi mezzi, con
i suoi sforzi, con il suo talento e la sua creatività, circondandosi di un
gruppo di validi collaboratori.
Se il cinema “made in italy” volesse
aiutare delle realtà sane e libere da “clientele” varie farebbe bene a
sostenere film come questi, che squarciano le nubi di polvere della cultura
nostrana e vivono di emozioni e lavoro, come “Jesce Sole”; ci sarebbe solo da
guadagnare: in termini di “pulizia”, in termini di lavoro, di crescita
imprenditoriale e artistica, ecc.
Il film racconta le storie di alcuni
protagonisti che vivono una vita alla ricerca di sé stessi, nel caos e
nell'alienazione della vita quotidiana; ognuno prova a sondare una propria
dimensione e una propria identità nelle difficoltà dell'esistenza, amplificata
dagli ostacoli che incontra chi vive lo status di immigrato/a, tra scelte
obbligate come delinquenza o prostituzione; talvolta sono semplicemente le
“cattiverie” della vita, che ai nostri occhi ci sembrano ingiustificate, a
confonderci o metterci in difficoltà. E' davvero così o tutto può avere un
senso. Al di là di ogni considerazione un senso tutto lo ha se noi glielo
attribuiamo.
Interessanti i volti “veri” degli
attori - Ilaria Antoniani, Fabiana Lazzaro, Vincenzo Palazzo, Edoardo Rossi - e emozionanti diverse scene, in alcune delle quali si avverte
l'atmosfera tipica di Piazza Vittorio a Roma, vero nuovo centro nevralgico
della città, dove nascono nuove tendenze, movimenti culturali e manifestazioni
libere da logiche perverse.
(Ilaria Antoniani)
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